quando una malattia incurabile si porta via il compagno di una vita, si vive il tempo del lutto. ma anche questo passa, e resta l`assenza a decantare i ricordi e a definire il perimetro incerto di una solitudine che attraversa il corpo e le emozioni, con il suo peso quasi intollerabile. la scomparsa di chi si e` amato dona sensazioni diverse e inquietanti, compresa la certezza che a perdersi e` anche quella parte di se` che era l`oggetto dei pensieri dell`altro. una certezza che sgomenta, una sorta di fibrillazione interiore che torna a farsi sentire a ogni passo e che fa capire quanto sia difficile dire veramente addio. elena loewenthal racconta questa sua esperienza personale, con la misura e l`appassionata esattezza della sua scrittura. di fronte a un mondo che sembra procedere come prima, indaga i legami, le fratture, scopre la grammatica di un`eternita` che sono i rimasti a dover imparare, cambiando anche, a poco a poco, se stessi, rieducandosi in un nuovo modo di esistere, teso in una incessante dialettica fra il passato e il presente. forse e` questo cambiamento l`unico ed estremo atto d`amore, che la scrittura sa restituire nella sua purezza liberatoria. |