zeta e` un signore grassottello, che ama gli agi e gli abiti un po` antiquati. senza mai separarsi dalla sua bombetta marrone, trascorre i pomeriggi al parco, dove coinvolge i passanti in animate discussioni. sul suo conto il pubblico e con esso anche i curatori che si sono presi la briga di annotare quanto andava dicendo - ha opinioni assai discordanti: molti scuotono la testa e tirano dritto, altri si fermano e non riescono a smettere di ascoltare. per quanto differenziati i giudizi, e` comunque indubbio che si tratti di un oratore fuori dagli schemi, che puo` dire cose che altri preferiscono tenere per se`, demolendo senza tentennare verita` acquisite e pregiudizi. e cosi, pomeriggio dopo pomeriggio, questo insolito pensatore riflette sulla storia, sull`intelligenza umana, sulla scienza, la tecnica, la collettivita`, la politica... ai primi freddi, pero`, il signor zeta si ritira, ma non per questo smettera` di rivolgersi alla folla dei suoi ascoltatori. lo ritroveranno in questo libricino, una specie di giostra delle contraddizioni in cui la rilassatezza buddista va di pari passo con il desiderio di protestare e di ribellarsi. |