c`e` l`uomo-koala, quello che dopo il rapporto s`avvinghia, il suo abbraccio e` una morsa, e se la donna di notte vuole alzarsi deve disincastrarlo arto dopo arto. c`e` il pavone, quello che durante l`amore guarda solo i suoi addominali. il gufo, che arriva sempre di notte perche` ha lasciato a casa mogli e fidanzate, uno che di giorno non lo vedi mai. il falco, che vede e s`avventa perche` non conosce il significato di preliminari e di atmosfera, il contrario del geco che invece e` sempre li`, immobile, non reagisce, non si esprime, non ci prova, forse attende, forse e` timido. poi c`e` il gambero, quello che inizia una storia con entusiasmo ma poi d`un tratto infila la retromarcia: "questo non l`ho mai detto, non ti ho mai illuso, hai capito male". un catalogo beffardo, scorretto e rivelatore di una generazione maschile che sa poco di se stessa, tra ansiogeni e superomisti di periferia, re degli aperitivi e sepolti in casa a chattare, vittime e carnefici, finti giovani e veri vecchi. sono uomini che giocano troppo o pensano troppo, insistono troppo o cambiano troppo: uomini che amano troppo, che amano male, ma comunque amano. per tutti facci esprime una doverosa solidarieta` di specie, e avverte: "hanno tutti ragione. e sono tutti dei miserabili". |