"abbiamo smentito gufi e rosiconi, sono felice, andiamo avanti come treni." come un abile delfino del cavaliere, renzi sta trasformando la lingua e la politica di un`italia che fatica a tenergli il passo. e, com`era prevedibile, il catalogo dei suoi avversari inizia ad assomigliare in modo impressionante a quello di berlusconi: i poteri forti e i salotti buoni, confindustria e i sindacati, l`europa e i "manettari". "stessi nemici, in contesti diversi, e in contesti diversi forse gli stessi errori", per questo renzi ha gia` meta` del piede nella tagliola. che in italia non tarda mai a scattare. "volete che un vecchio e intemerato berlusconiano pop, come me, non si innamori del boy scout della provvidenza?" quella del royal baby e` una provocazione all`establishment nostrano, che giuliano ferrara, col suo stile inimitabile, accetta e porta fino in fondo: perche` renzi non ha rottamato solo la classe dirigente del pd, ma almeno un paio di generazioni che hanno combattuto le loro battaglie e hanno, con alcuni onori e qualche disonore, perduto. allora e` arrivato il momento di cedergli il passo e, con dignita`, abdicare: "largo ai giovani e bando ai tromboni: non avrei mai pensato che potesse essere questo un programma civile, invece lo e`". |