in una fredda mattina di gennaio del 1895, nel cortile dell`ecole militaire nel cuore di parigi, georges picquart, ufficiale dell`esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e all`umiliante degradazione inflitta al capitano alfred dreyfus, ebreo, accusato di avere passato informazioni segrete ai tedeschi. in piazza ventimila persone urlano: "traditore! a morte gli ebrei!". picquart, patriota integerrimo, scapolo quarantenne, intellettuale e moderatamente antisemita, con un`amante sposata a un funzionario del ministero degli esteri, non ha alcun dubbio: dreyfus e` colpevole. il condannato viene trattato in modo disumano e confinato sull`isola del diavolo, nella guyana francese, dove l`unica forma di sollievo alla sua angoscia e alla solitudine e` scrivere accorate lettere alla moglie lontana. la faccenda sembra archiviata. picquart, ora promosso capo della sezione di statistica - l`unita` del controspionaggio militare che aveva montato le accuse contro dreyfus -, si accorge pero`, dopo il ritrovamento di un "petit bleu", che qualcuno sta ancora passando documenti segreti al nemico. forse dreyfus e` innocente ed e` stato incastrato proprio dagli uomini con cui lui sta lavorando? questa possibilita` getta picquart nello sconforto e, determinato a scoprire la verita`, diventa a sua volta personaggio assai scomodo per i suoi superiori. l`ufficiale e la spici si ritrovano cosi` entrambi a dover difendere il proprio onore. |