esattamente come in "una e una notte" (1959), anche in questo libro del 1970 due racconti - sono parole di flaiano - "si riflettono l`uno nell`altro e si completano, ed e` questo il fine che li unisce". due racconti che parlano di singolari, amare metamorfosi: quella di lorenzo adamante, arredatore e produttore cinematografico, una faccia che ricorda humphrey bogart negli ultimi anni, una invincibile vocazione alla battuta gelida e tagliente ("tutto quello che vuole e` morire in odore di pubblicita`" dice di uno scrittore vanitoso e con smanie mistiche), una diffusa fama di omosessualita` che pare misteriosamente dissolversi nella relazione con anna bac. e quella di liza baldwin, la giovane ricca, bellissima, "certamente kennediana" eppure stanca e sull`orlo della nevrosi, con cui giorgio fabro, catapultato a new york per sviluppare il soggetto di un film, va a vivere: per scoprirla poi, con stupore, donna-cane. il fatto e` che, come i suppliziati di una volta, "chiusi in casse dalle quali sporgevano soltanto con la testa", adamante e liza si rispecchiano e ci raccontano, per ingannare il tormento, "le loro storie, sempre meno improbabili in una societa` dove la metamorfosi e` una vita di ricambio, tra il gioco e il massacro". |