in questo libro di monti c`e` l`emozione forte, vibrante, di chi vive dentro le cose, nella realta` inquieta e insoddisfacente, nella quotidianita` semplice, con l`occhio della mente coinvolto nel passato, vivendo gia` oltre un tempo troppo rapidamente perduto. ne viene una poesia di non comune forza e compattezza materica, in un "cozzare di materia su materia" che e` il segno del nostro esserci piu` autentico, e dunque non acritico, non totalmente assorbito dai meccanismi del tempo, in un`epoca di "espansa modernita`". venature forti, ben visibili, di poesia civile, dunque, senza scivolare in un atteggiamento ideologico, bensi` verificando di persona, prendendo spunto da una realta` dalla quale emergono numerosi personaggi, figure ruvide di antieroi, che hanno in se` la portata dei mutamenti d`epoca, ma che poi possono diventare piccole immagini e caratteri vivi di una memoria che tende a decantarne la fisionomia, fino a "infiabarli". del resto, monti e` capace di esprimersi su registri diversi, con dolcezze di lievita` infantile, che conferiscono un senso di speranza e apertura in un mondo popolato dalla vita meccanica dei manager a fronte di sempre vari e presenti "cortei dei poveri". |