"non c`e`, probabilmente, nella storia umana e nella sua espressione attraverso l`arte, momento piu` alto e fervido d`invenzioni di quello che va dalla meta` del quattrocento alla meta` del cinquecento, da piero della francesca a pontormo. a firenze, e non solo a firenze, ma a venezia, a ferrara, nelle marche, in sicilia, in sardegna, in friuli, in lombardia, gli artisti danno vita a quello che e` stato chiamato, con conferente definizione, `rinascimento`. anche prima di quegli anni l`arte era stata sublime, ma piero della francesca la arricchisce di una intelligenza che trasforma la pittura in pensiero, in teorema, ben oltre le esigenze devozionali. davanti alla flagellazione di urbino non e` piu` sufficiente l`iconografia religiosa, e cosi` davanti alla annunciata di antonello da messina, alla tempesta di giorgione, all`amor sacro e amor profano di tiziano, alla deposizione di cristo di pontormo. di anno in anno appaiono capolavori sempre piu` sorprendenti. tra 1470 e 1475 la creativita` dei pittori e degli scultori raggiunge vette inattingibili; ma sara` cosi`, di quinquennio in quinquennio, fino alla meta` del cinquecento. sono gli anni di mantegna, cosme` tura, botticelli, leonardo, di raffaello, di michelangelo, ma anche di giovanni bellini, di lorenzo lotto, di tiziano, di correggio, di parmigianino. sono gli anni delle meraviglie, in cui l`artista si sfida, in un continuo superarsi..." (vittorio sgarbi) introduzione di furio colombo. postfazione di gian antonio stella. |