in una sua nota d`apertura ai "collected poems", pubblicati nel 1952, dylan thomas scriveva: "ho letto da qualche parte di un pastore che, quando gli chiesero perche` rivolgesse, dal centro di cerchi magici, ossequi rituali alla luna per proteggere il suo gregge, rispose: `sarei un pazzo dannato se non lo facessi!` queste poesie, con tutte le loro crudezze, dubbi e confusioni, sono scritte per amore dell`uomo e in lode di dio, e sarei un pazzo dannato se non lo fossero". la nascita e la morte, visioni bibliche ed echi letterari, significati soggettivi e puri suoni, tutto confluisce a creare l`immenso e variegato immaginario poetico di dylan thomas. una voce, quella del poeta, che puo` risultare a tratti oscura, ma che, come scrive roberto sanesi nel suo saggio introduttivo, "riesce a far presa su chiunque". |