alla stazione ferroviaria di varenna c`e` trambusto. il capotreno ermete licuti e` sceso dal convoglio scortando una passeggera pizzicata senza il biglietto regolare. e senza un quattrino per pagare la multa. fa intendere che arriva da milano, che vuole andare a bellano, ma non parla bene l`italiano. ligio alle norme, il capotreno non sente ragioni e la consegna al capostazione, amilcare mezzanotti, che protesta vivace. ma il regolamento parla chiaro, la faccenda tocca a lui sbrogliarla. e cosi` adesso il povero capostazione si trova li`, nel suo ufficietto, con davanti marta bisovich. bella, scura di carnagione, capelli corvini, dentatura perfetta, origini forse triestine, esotica e selvatica da togliere il fiato. siamo nel luglio del 1949, e sul lago di como, in quel di bellano, tira un`aria effervescente di novita`. ci sono in ballo le elezioni del nuovo sindaco, e le varie fazioni si stanno organizzando per la sfida nelle urne. su tutte, la dc, fresca dei clamorosi successi alle politiche del `48, attraversata ora da lotte intestine orchestrate dall`attuale vicesindaco amedeo torelli, che aspira alla massima carica ed e` disposto a giocare tutte le sue carte. la bella e conturbante marta, invece, ha altre aspirazioni. le basterebbe intanto trovare un posto dove poter ricominciare a vivere, e questo e` il motivo per cui ha deciso di puntare le sue ultime chance sulla ruota di bellano, dove certe conoscenze non sono nelle condizioni di negarle l`aiuto di cui ha bisogno. |