pietro e` il custode di un deposito giudiziario nel mezzo della pianura padana, a due passi dal po. la sua e` una vitalita` burbera da grande solitario, da re in esilio fra proprieta` che non appartengono piu` a nessuno. da quando nina lo ha lasciato spia la natura, la memoria e gli stessi sentimenti affidandoli, melomane nato, alle arie di opere che ascolta rigorosamente da vecchie cassette. laura, la bella postina del paese, gli porta con regolarita` la rivista "navi e imbarcazioni" e risponde volentieri alla sua virilita` senza parole. in questa routine appare, quasi dal nulla, un ragazzino arabo che non riesce a spiegare esattamente da dove viene, ma conosce la maesta` dei grandi fiumi e la severita` petrosa dei deserti. si e` nascosto nel deposito e ce ne vuole per convincerlo che puo` lavarsi, vestirsi, mangiare, dormire, restare li`. tommaso, cosi` ha deciso per comodita` di chiamarlo pietro, viene da lontano, e` sfuggito a una baby gang controllata da criminali e, senza sapere come, vuole una cosa sola: raggiungere il fratello in inghilterra. nel giro di poche settimane il rapporto diventa quello che lega padre e figlio, quello che da un`intesa quasi animale si trasforma in umana compatibilita` di destini. pietro deve tenere nascosta la presenza di tommaso, ma quando la situazione precipita quel deposito giudiziario perso in mezzo alla pianura diventa una fortezza da difendere, diventa fort alamo, diventa il futuro. |