"nel regno unito e non solo parlare di dickens e` come parlare di alessandro manzoni in italia: quasi un padre della patria. (...) `il viaggiatore senza scopo`", `the unconventional traveller`, oltre alla bizzaria del titolo che fissa una differenza, per quel tempo significativa, tra il `commesso viaggiatore` e quello che adesso chiameremmo il `turista culturale`, rappresenta un diario fedele e anche interessante dei gusti e delle attenzioni umane e ambientali di dickens. colpisce, ancora una volta, l`impronta dickensiana di voler rappresentare, attraverso la narrazione, il gusto diffuso del suo tempo. charles dickens, il quale attraversa con la sua penna leggera e talora ironica citta` e campagne, terra e mare, uomini e donne, giovani e vecchi, gentiluomini e briganti. a tutti e di tutti fa un ritratto e racconta la sua storia, talora sciogliendo nodi culturali e storici, talora apponendo la sua cifra narrativa e personale, intrigante, ma inestricabile. non siamo davanti ad un libro di viaggio, bensi` al diario di un viaggiatore: la differenza e` sostanziale. il primo dovrebbe lasciare nel suo lettore il desiderio di ripercorrere quell`itinerario per scoprirne segreti e bugie, curiosita` e banalizzazioni, il diario e` invece un unicum, una testimonianza di vita e un atto d`amore." (giovanni puglisi) |