torino, 1? aprile 1945. mentre sulle colline infuriano gli ultimi combattimenti tra fascisti e partigiani, in citta` si attende il derby. allo stadio mussolini (che rimpiazza il filadelfia umiliato dai bombardamenti) si fronteggeranno il grande torino e... l`altra squadra, quella bianconera, quella che ermanno zazzi, ardito para della folgore, non riesce neppure a nominare. irriducibile e agguerrito, lo zazzi si e` votato anima e corpo al duce non meno che ad aida, una prostituta veneziana, bella e capace di soddisfare la sua esuberanza virile e littoria. ma prima di essere un grande fascista e un grande amatore, ermanno zazzi e` un grande cuore granata. come se non bastasse la febbre da derby, a infiammare lo spirito dello zazzi c`e` l`arrivo a torino del suo vecchio camerata germanico franz hrubesch, comandante delle ss. il tedesco ha vissuto l`orrore della campagna di russia, ha perso l`intera famiglia nel bombardamento di dresda, eppure indossa il cappello con la testa di morto con antico orgoglio ed e` pronto a dare la vita per una causa ormai persa. tratteggiando con ironia e profondita` i destini incrociati dei due, giuseppe culicchia ci accompagna per le strade di una torino ferita ma prossima alla liberazione. e arriva sulle gradinate di uno stadio esplosivo come una polveriera dove soldati, avventurieri, gente comune, sbandati, torinisti e bianconeri assistono tutti col fiato sospeso al derby piu` furioso e stupefacente della storia. |