jacques derrida fornisce una delle definizioni piu` sorprendenti della sua idea di "decostruzione", che non e` una filosofia, ne` un metodo, ne` un concetto preciso, ma "solo cio` che capita se capita". quel che e` certo e` che la decostruzione va sempre insieme a qualche altra cosa; essa, infatti, articola e disarticola ogni parte del discorso, riconoscendo tale divisione anche al proprio interno. l`elemento che rende concretamente possibile tutto questo e` la congiunzione "e", un "sincategorema" capace di esprimere la correlazione tra insiemi eterogenei: la decostruzione e la scienza, la decostruzione e l`america, la decostruzione e l`amore ecc. derrida, rifacendosi a foucault, borges e soprattutto a husserl, spiega l`importanza della "e" quale collegamento logico (e fenomenologico) che puo` avere molte forme, usi e significati, perfino disgiuntivi, perche` la congiunzione scivola e s`insinua dietro ogni disgiunzione. testo breve quanto denso, "et cetera" e` anche una acuta e divertente riflessione metalinguistica, dal momento che non si puo` descrivere e formalizzare un`unita` di linguaggio come la "e" senza farne gia` uso all`interno della stessa descrizione. |