questa e` una storia di guerra. un caso di insurrezione condotta da un genio della guerriglia e della reazione del potere regolare che imparo`, con fatica e dolorosamente, come battere il nemico giocando al suo stesso gioco. ma questa e` anche la storia di un conflitto etnico, una storia d`amore, una crociata. c`era una moglie o un`amante di cui non resta il nome, sacerdotessa di dioniso, che predicava un messaggio trascinante: spartaco aveva una missione divina. non solo. questa e` una storia sulla complessita` delle rivolte di schiavi e di politica dell`identita`. pur ribellandosi contro roma, spartaco era piu` romano di quanto volesse ammettere, e certamente piu` di quanto i romani potessero ammettere. li terrorizzo` non solo perche` era straniero, ma perche` era familiare. spartaco era un soldato che aveva servito roma, e il suo comportamento forse ricordo` ai romani i loro eroi. come il generale marcello, bramava di uccidere. come cicerone, era un oratore. come catone, era un uomo di gusti semplici. come i gracchi, credeva nell`idea di dividere la ricchezza. come bruto, lottava per la liberta`. roma era grande, potente e lenta; spartaco era piccolo, indomabile e veloce. roma era vecchia e attaccata alle proprie tradizioni; spartaco era un innovatore. roma era pesante, spartaco era agile. ci volle la fame per prenderlo. |