francesco sangiorgio, giovane politico della basilicata pieno di fantasia e di orgoglio tutto meridionale, arriva a roma in veste di deputato nel periodo post-unitario. un collega, dinanzi al mirabile panorama della citta` eterna, mentre si commemora il combattimento del vascello, lo avverte che "roma non si da` a nessuno... la sua forza, la sua potenza, la sua attitudine e` una virtu` quasi divina: l`indifferenza". ma lui, ottimista, gli risponde che sapra` conquistarla. i suoi primi discorsi pubblici ottengono un discreto successo. quando un ministro e` costretto alle dimissioni, chi lo sostituisce, don silvio vargas, lo prende sotto la sua ala protettrice. sangiorgio si ritrova a trascorrere lunghi momenti con don silvio e con la giovane, bella, algida moglie di lui. e s`innamora... romanzo piu` polemico che artistico, scritto quando gia` il contatto col naturalismo francese, specialmente con quello zollano, cominciava a turbare l`ingenuo realismo napoletano e sentimentale della scrittrice, "la conquista di roma" racconta le conseguenze della mediocrita` spirituale, della fatuita` degli affetti, delle mezze virtu`, e restituisce, forte dell`istinto alla decrittazione e del senso dell`ambiente della serao, il vigore realistico della vita sociale e politica romana. |