nel 1939 stefan zweig fu costretto a lasciare l`europa, ormai sull`orlo della guerra, in cerca di un luogo nel quale ricostruire la propria esistenza. si oriento` inizialmente verso gli stati uniti, ma a poco a poco la citta` che aveva accolto molti esuli del tempo, new york, si rivelo` incompatibile per lo scrittore austriaco. a partire dal 1941, zweig si stabili` con la seconda moglie a petropolis, vicino a rio de janeiro, nonostante a un primo impatto, avvenuto nel 1936, lo scrittore avesse dichiarato di aver trovato il brasile una terra "priva di interessi per lo spirito". scritta nel 1941, quest`opera passa in rassegna la storia del paese dal xvi secolo fino al 1940, la sua economia e la sua cultura, fornendone una visione piena di amore per la natura solare e ancora vergine di un paese enorme e dalle infinite potenzialita`. durante la sua permanenza, zweig ebbe sempre ottimi rapporti con i politici locali, che lo accolsero come una celebrita` e gli riservarono i funerali di stato alla sua morte. ancora oggi, il paese sudamericano e` quello che ricorda con maggiore rispetto lo scrittore che, anche in punto di morte, riservo` un ultimo pensiero al "meraviglioso" brasile. una delle ultime opere del grande autore austriaco, all`epoca tradotta in sei lingue, "brasile. terra del futuro" e` un ritratto appassionante, dal contenuto profetico confermato dalla rapida trasformazione di questo paese, al quale si guarda ancora oggi come a un modello ideale di sviluppo. prefazione di angela ales bello. |