"i manager, una razza padrona che controlla le aziende e le istituzioni pubbliche. il saggio di michele dau ripercorre la storia di questa figura dalla prima organizzazione industriale di massa fino alla "rivoluzione manageriale" del dopoguerra. i manager hanno oggi tradito la loro missione, divenendo una casta, ancora molto maschile, di tecnocrati autoreferenziali, causando cosi` scelte sbagliate e talora disastrose. capitani di navi lasciate alla deriva, gli alti dirigenti appaiono incapaci di coordinare modelli innovativi di lavoro, di valorizzare le risorse umane affidate. si e` da tempo interrotta una storia positiva interpretata nell`italia contemporanea da figure come beneduce, menichella, giordani, olivetti, mattei, saraceno, che sono stati anche sviluppatori e imprenditori attenti al bene collettivo. per tornare a quella storia virtuosa, ai buoni manager, dei quali c`e` un grande bisogno per riorganizzare le nostre strutture economiche e sociali, la strada e` obbligata: vanno rifondate la cultura del merito e le sue basi morali e propulsive. in altre parole va affermato il principio della responsabilita`, riferita ai risultati concreti e ai loro effetti sociali." |