"palloni politici" e` la storia di partite imprevedibili, di slanci generosi, di subdole macchinazioni, di pesanti intromissioni, di uomini purtroppo dimenticati, seppure di grande umanita`. davide rossi racconta chi ha avuto coraggio e chi non ne ha avuto, chi amava giocare senza guardare il mondo fuori dallo stadio e chi si sentiva prima cittadino e poi calciatore. ecco allora una breve storia dei mondiali di calcio, non "la" storia dei mondiali, ma un racconto che confonde volutamente fatti politici, imprese sportive, considerazioni tecniche e tattiche. in queste pagine si incontra un terribile allenatore nazista, un capitano che lascia la nazionale argentina per non stringere la mano ai generali golpisti, un marocchino nel `58 e un mozambicano nel `66 che diventano capocannonieri dei mondiali, anche se la prima squadra africana si qualifichera` solo nel 1970, dopo la fuggevole apparizione dell`egitto nel 1934. e ancora, l`imbarazzo degli azzurri che giocano nel 1969 una partita eliminatoria con una squadra che "non esiste", perche` il governo italiano non riconosce quella nazione, dittatori che vogliono vincere a tutti i costi e presidenti come nelson mandela, che riconoscono nello sport la capacita` di promuovere valori universali e positivi. pier paolo pasolini ricordava che, nonostante tutto, il calcio e` l`ultima rappresentazione sacra, l`ultimo rito collettivo. i mondiali di calcio confondono da sempre sport e politica... introduzione di emilio sabatino. |