nel breve intreccio di strade di un popolare quartiere parigino dove i nomi delle vie hanno il sapore delle favole (rue bleue, rue de paradis), l`adolescente momo vive con un padre sprofondato in una silenziosa e fosca depressione. nello stesso quartiere vive anche monsieur ibrahim, l`unico arabo in una via "ebrea", titolare della drogheria dove momo si reca a fare la spesa quotidiana e non esita ogni tanto a sgraffignare qualche scatoletta di conserva... "e solo un arabo, dopo tutto!" pensa momo, e, con suo grande stupore, il vecchio ibrahim sembra leggergli nel pensiero: "non sono arabo, vengo dalla mezzaluna d`oro". cosi` comincia la storia d`amicizia, intessuta di ironia, candore e profonda saggezza, del ragazzo ebreo e dell`anziano "arabo" nell`incanto di un angolo di mondo nel quale le puttane sono belle e cordiali e si accontentano di un orsetto di peluche in cambio dei loro favori e dove, come portata da un sogno, compare addirittura brigitte bardot. come in una favola o un apologo che non pretende di dare lezioni morali ma soltanto proporre un sogno da decifrare, i due protagonisti si incamminano verso il grande mondo, acquistano un`auto che nessuno dei due sa guidare e si dirigono verso oriente, oltre istanbul, verso una liberta` che li fa inerpicare verso l`alto, guidati da quell`arte di sorridere alla vita racchiusa nei preziosi fiori del corano. |