questa e` la storia di un amore. per il brasile. un brasile non da cartolina, da copacabana o da samba. per darwin pastorin, nato a san paolo da genitori veronesi, e` soprattutto il luogo dell`infanzia, del mito, delle storie del bisnonno e del nonno, che furono i primi a partire, alla fine dell`ottocento, verso la terra brasiliana. poi tocco` al padre e alla madre dell`autore, subito dopo la seconda guerra mondiale, prendere la nave alla ricerca di un futuro e del benessere. nel 1961 il ritorno in italia, e per ventidue anni la nazione sudamericana resto` nella memoria, una vera e propria saudade, tra verita` e menzogne innocenti, come la convinzione di essere stato preso in braccio da pele` e di avere come cugino il portiere gilmar. per la prima volta, pastorin ci parla del paese dei campioni del pallone e degli artisti popolari, ma anche del suo brasile piu` intimo, fatto di gente umile, di abitanti delle favelas, di italiani avvolti dalla determinazione e dalla tenerezza, di piccole vicende personali che diventano, in realta`, le storie esemplari di tanti emigrati. gente che ha trovato a san paolo, a rio de janeiro o nel minas gerais un antidoto alla malinconia, a quell`italia lasciata e mai piu` ritrovata. |