la solitudine dell`infanzia e lo stupore della vecchiaia, i film visti e i libri letti, il lavoro, la musica lirica (il titolo e` tratto dal libretto del lohengrin), la politica, il credere o il non credere in dio: i brevi saggi qui raccolti somigliano alle pagine di quel diario che l`autrice dichiarava di non essere mai riuscita a tenere. di certo sono vicini, per affinita` tematica e sapienza di racconto, a "lessico famigliare" e, come altrove nell`opera di natalia ginzburg, sono inseparabili dalla vocazione del narrare di se`. nella loro casualita`, nel loro placido disordine quotidiano, affrontano questioni che appartengono a ciascuno di noi. singolare autoritratto di donna, "mai devi domandarmi" diventa cosi un`esperienza familiare, un oggetto destinato a farci compagnia giorno dopo giorno. l`edizione e` corredata da un saggio di domenico scarpa e da un apparato comprendente le notizie sul testo, un`antologia della critica, una bibliografia e una cronologia della vita e delle opere. introduzione di cesare garboli. |