da oltre cinquant`anni e come un fiume carsico peter eisenman spesso, dopo un`eclisse all`apparenza irreversibile, e` risalito alla ribalta, grazie soprattutto a una incessante attivita` di scrittura. costantemente in preda a una "ansia teorica" in un`epoca piu` votata alla prassi, l`architetto americano non ha mai smesso di riflettere sulla propria disciplina riservando sempre un posto privilegiato all`italia, visitata per la prima volta nel 1961 insieme con il suo mentore colin rowe, scoprendovi le proprie stelle fisse da alberti, palladio e piranesi fino a luigi moretti e giuseppe terragni - l`autore piu` amato e il piu` studiato. questa antologia, ampiamente illustrata, spazia dunque da alcune approfondite analisi teoriche come le pionieristiche indagini sulla dimensione concettuale e formale dell`architettura per arrivare infine a interpretazioni - o misinterpretazioni - ravvicinate delle opere di alcuni maestri del `900 come le corbusier, ludwig mies van der rohe, alison e peter smithson, james stirling, philip johnson, michael craves, aldo rossi, john hejduk, molti dei quali sono stati interlocutori diretti e talvolta amici personali dell`autore. rileggendo oggi questi saggi ci accorgiamo che, scomponendo e ridisegnando le loro opere, eisenman ha costantemente riflettuto anche su se stesso usando quei maestri e amici alla maniera di maschere veneziane che, come insegna hugo von hofmannsthal, sono anzitutto liberta` di esprimersi e polemizzare sotto un velo. |