in un angolo del continente nordamericano c`e` crosby, nel maine: un luogo senza importanza che tuttavia, grazie alla sottile lama dello sguardo della strout, diviene lo specchio di un mondo piu` ampio. perche` in questo piccolo villaggio affacciato sull`oceano atlantico c`e` una donna che regge i fili delle storie, e delle vite, di tutti i suoi concittadini. e olive kitteridge, un`insegnante in pensione che, con implacabile intelligenza critica, osserva i segni del tempo moltipllcarsi intorno a lei, tanto che poco o nulla le sfugge dell`animo di chi le sta accanto: un vecchio studente che ha smarrito il desiderio di vivere; christopher, il figlio, tirannizzato dalla sua sensibilita` spietata; un marito, henry, che nella sua stessa fedelta` al matrimonio scopre una benedizione, e una croce. e ancora, le due sorelle julie e winnie: la prima, abbandonata sull`altare ma non rassegnata a una vita di rinuncia, sul punto di fuggire ricordera` le parole illuminanti della sua ex insegnante: "non abbiate paura della vostra fame. se ne avrete paura, sarete soltanto degli sciocchi qualsiasi". con dolore, e con disarmante onesta`, in "olive kitteridge" si accampano i vari accenti e declinazioni della condizione umana - e i conflitti necessari per fronteggiarli entrambi. e il fragile, sottile miracolo di un`alta pagina di storia della letteratura, regalataci da una delle protagoniste della narrativa americana contemporanea, vincitrice, grazie a questo "romanzo in racconti", del premio pulitzer 2009. |