per la prima volta mariangela gualtieri ha scritto una raccolta poetica fortemente strutturata, con un ritmo meno magmatico delle precedenti, scandito da sezioni che articolano il libro alternando temi e toni diversi, in particolare il canto gioioso, quasi francescano, della natura e la riflessione sulle cose umane, sullo strappo del tempo, sul momento finale, piu` misterioso che triste, che trasforma il niente in "un niente piu` grande". in realta` le cinque sezioni del libro, se danno una sensazione di maggiore classicita` (come i cinque atti del teatro antico), sono legatissime fra loro, in parte concatenate, in parte attraversate da fili addirittura lessicali, e proseguono fedelmente il discorso poetico dell`autrice, sempre fortemente ispirato. non mancano dunque scissioni interiori, proliferare di voci profonde e laceranti, come nelle raccolte passate, ma la prospettiva trascendente e` perlopiu` proiettata all`esterno, su un albero, sull`aria che sta fra i corpi, sul silenzio che lega le cose. e questa prospettiva, in misura ancora maggiore che in "senza polvere senza peso", traccia un percorso di felicita` istintivo e infuocato, ma nello stesso tempo pacificante. anche a livello metrico il libro mostra un rapporto piu` pacato con la tradizione, con una forte disseminazione di endecasillabi e altri versi regolari, senza perdere il senso piu` profondo dell`originaria aggressivita`. |