la continentale e` una donna del nord, bella come un`attrice del cinematografo, bionda, il cui promettente futuro si incrina il giorno disgraziato in cui sposa un siciliano. e allora che lascia padova e si trasferisce in sicilia, dove vive per tutta la vita coltivando un`avversione profonda per la terra che l`ha accolta e per tutti coloro che la abitano. a rievocare quell`ostilita`, e` la figlia, che si muove tra il punto di vista consapevole della scrittrice che oggi e` diventata e quello disarmante della bambina che e` stata. una bambina divisa dunque tra nord e sud, tra madre e padre. ma che, a dispetto di tutti i pregiudizi, vive un`infanzia luminosa, tra cicale ubriache di sole e corse sfrenate, riti arcaici, feste religiose, dissidi tra il sindaco e il parroco degni di guareschi. ma anche un ibrido, un`assurdita`, una sorta di mostro. silvana la spina trasporta un tema molto noto e molto sensibile per ogni italiano, il rapporto nord-sud, dal terreno dello scontro tra fazioni a quello intimo della famiglia. ne deriva una narrazione scattosa, rapida, paradossale, amara, dolente e divertita. pazza. una "corda pazza" pizzicata dalle dita di una scrittrice siciliana capace di guardarsi dal "dentro" piu` buio e dal "fuori" piu` distaccato. essere italiani e leggere questo libro puo` fare male, perche` nel radicale antimeridionalismo della continentale non si rivela solo una biografia accecata dall`eccesso, ma una ferita mai cicatrizzata nel tessuto nazionale: l`eterna frattura tra nord e sud. |