il popolo della bibbia, nato nel deserto e affacciato sul mediterraneo, non si distingue per la sua attivita` marittima, non si lascia tentare da conquiste e imprese e non dispone di un ricco vocabolario per descrivere imbarcazioni o manovre nautiche. al contrario della letteratura greca e latina, le pagine dell`antico e del nuovo testamento guardano e pensano il mare solo dalla terraferma e non dispongono di eroi marittimi, ad eccezione del profeta giona, che fugge in nave pur di non recarsi a ninive, e dell`apostolo paolo, che si avventura nel mediterraneo per trasmettere il messaggio evangelico. nessun ulisse che, nonostante la paura, si arrischi sull`acqua. nessun enea che subisca il mare piu` di quanto lo cerchi. eppure, proprio questo sguardo insolito e laterale consente alla bibbia di non mitizzare il mare, ma di riconoscerne la forza e il valore simbolico in relazione alla riflessione sulla creazione, la morte e il mistero di dio. |