"`il secolo` e` un libro assai strano, con i suoi capitoli alterni in prima e in terza persona. nella serie dispari (cinque capitoli), la voce narrante e` quella del vecchio casalda`liga, giudice in pensione da tempo agonizzante, che immobile di fronte al lago sulle cui sponde vive, ricorda il passato e descrive la sua situazione presente, che assume i caratteri di una farsa piu` che di nessun`altra cosa. nella serie pari (quattro capitoli), si racconta la storia di quello stesso personaggio fino ai suoi trentanove anni, sottintendendo che sia nato col secolo, esattamente nel 1900. nella sua ricerca di un destino `nitido e inconfondibile` il protagonista tenta dapprima di farsi martire per amore, poi eroe di guerra, e infine decide di diventare delatore. per quanto, piu` che tentare di mettere in atto i primi due destini, egli accarezzi piuttosto l`idea di esservi spinto, giacche` questa e` la storia di un abulico, di un vile, di un uomo passivo e indeciso, almeno fino al 1939, anno in cui finalmente passa ad avere parte attiva. credo che se m`interesso` questo argomento cio` si dovette in parte a una questione di famiglia. mio padre fu denunciato nel 1939, poco dopo la fine della guerra civile, da quello che era stato il suo migliore amico, e per questo trascorse un periodo in carcere. questa storia mi aveva sempre impressionato fin da bambino, come anche la rivelazione che uno dei nostri scrittori piu` famosi si fosse offerto come delatore, pare, al `corpo d`indagine` franchista..." (javier marias) |