albert camus e` stato uno degli autori piu` significativi e originali del novecento. celebre soprattutto per i romanzi (lo straniero, la peste, la caduta) e le pie`ce teatrali (caligola, il malinteso, i giusti), venne a lungo dimenticato in quanto intellettuale critico e militante senza partito. solo ora che la sua figura e` pienamente uscita dal cono d`ombra nel quale era stata relegata, quella della polemica con sartre, i saggi e gli interventi politici di camus, letti senza le lenti delle ideologie, vengono valutati per cio` che realmente esprimono. le sue prese di posizione di sinistra libertaria, nel contesto di una guerra fredda dominata dalla logica del "con me o contro di me", caddero nel vuoto, bollate come inattuali. "lui e` andato avanti da solo e a volto scoperto" dice la figlia catherine. e oggi sono proprio la coerenza e la sincerita` di certe posizioni, sul franchismo, sulla politica sovietica e il comunismo, sulla questione algerina o sul federalismo europeo, a fornirci solidi strumenti per leggere in modo inedito il nostro passato prossimo e per interpretare e affrontare il nostro presente. un saggio, questo, che segue il filo del pensiero di camus e non semplicemente la cronologia dei fatti che segnarono la sua breve ma intensa vita. |