nella citta` impossibile di coca, in un immaginario west contemporaneo, sulla sponda del fiume, ai margini della giungla e della storia, tutto puo` cominciare a muoversi e a pulsare, tutto puo` cambiare per l`arrivo del ponte e di coloro che lo faranno nascere. come un potente magnete, il ponte attira a se` i destini incrociati di uomini e donne, visti fotograficamente in campo lungo, come massa eroica al centro di una storia corale, o zoomati fino al primissimo piano, nel dettaglio puntuale delle vite piu` diverse, nella geometria - lucida come un teorema - delle passioni. ma la vera protagonista di queste pagine, insieme al ponte, e` l`incredibile lingua che lo plasma. lingua "poietica", lingua necessaria e senza sbavature. lingua capace, nel flusso inesausto delle parole, di nominare e scoprire le cose. in un tour de force inaudito, maylis de kerangal intona un canto epico, teso come i cavi che reggono quell`audace struttura. |