un profeta scomodo. per nulla ortodosso. che ha scassinato lucchetti, ha spalancato porte, e le ha lasciate aperte. con, in fondo, un unico rammarico: "di essere stato qualche volta troppo dolce con tutte le istituzioni, con tutti i poteri". un `rompiballe` del potere, il don. ma il potere non si rallegri perche`, anche dopo il suo funerale, don gallo vive. come i profeti piu` veri, quelli che si sporcano le mani per le strade del mondo, andrea parla ancora e fa vibrare i cuori di un desiderio possente di umanita`, fede autentica e giustizia. il cappello nero, il toscano in bocca e il colletto da prete sono i segni della sua doppia appartenenza, alla terra e al cielo. don gallo ama la stola sacerdotale quanto la bandiera arcobaleno, e prima ancora la sciarpa rossa, simbolo del suo impegno per l`uguaglianza e il rispetto della dignita` umana. prete e uomo in mezzo ai poveri, ai tossici, ai detenuti, alle prostitute dei vicoli, il gallo, che` prima della dottrina viene la necessita` del fare, del costruire qualcosa di utile presto e subito, perche` cosi` reclamano tante condizioni di disperazione, di ingiustizia, di miseria. questo libro raccoglie un suo scritto inedito insieme alle vignette di vauro e alle testimonianze di chi gli ha voluto bene. |