dedicare la propria vita a una causa che si considera sacra, seguirla ciecamente, opprimere o convertire gli altri in suo nome, subordinare ogni idea e ogni affetto alla sua realizzazione, essere pronti a morire per essa. e questo, indipendentemente dalla dottrina o dall`ideologia che sceglie, il semplice credo del fanatico, protagonista di questo saggio e della nostra epoca. eric hoffer, nel "vero credente" riflette sulle cause e sul funzionamento dei movimenti di massa, siano essi religiosi, apertamente politici o piu` genericamente d`opinione. da questo approccio e dal nitore dell`argomentazione nasce l`attualita`, si potrebbe dire l`urgenza, di questo libro, pubblicato nel 1951 e ora tradotto per la prima volta in italia. per hoffer, pur distinti per contenuti e scopi, i movimenti condividono la medesima morfologia, sorgono nei periodi di crisi e disgregazione dell`ordine sociale, si basano sugli stessi agenti unificanti e, soprattutto, si nutrono dalla stessa radice, quella della frustrazione che nasce dall`insoddisfazione verso se stessi e le proprie risorse. il frustrato accoglie allora l`invito verso una terra promessa, reale o ideale, e verso il miraggio di una vita diversa, nell`osservanza assoluta di una logica esterna che lo distolga dal proprio fallimento e dalla propria paura. l`intento e` quello di rivolgersi al piu` ampio numero di lettori possibile, ed esso ben rappresenta sia la sua idea di lavoro culturale che la misura del valore di questo libro. |