per una serie di circostanze imprevedibili le immagini di achille, meleagro e cristo, usate e riusate per secoli, s`intrecciarono, sovrapponendosi. che cosa spiega la loro ibridazione, la loro persistenza, la loro migrazione attraverso il tempo e lo spazio? quanto contarono, nella fortuna di queste figure, le formule compositive originarie e quanto il contesto che di volta in volta le fece proprie? questo libro cerca di rispondere a queste domande. chi legge entra in un cantiere dove hanno lavorato, separati da secoli o millenni, scultori e pittori, storici e storici dell`arte. luca giuliani analizza la genesi e il precoce riuso nell`antichita` romana dell`iconografia di achille in lutto presso il cadavere di patroclo; maria luisa catoni, la possibile genesi e il riuso in eta` post-antica di una formula della disperazione di fronte alla morte; salvatore settis, la fortuna rinascimentale di uno schema iconografico antico usato per rappresentare il corpo esanime di cristo; carlo ginzburg, la genesi della nozione di pathosformel (formula di pathos) coniata da aby warburg. |