quando stai per avere un figlio lo sai che ad aspettarti c`e` l`uragano. sai che alla meraviglia si mescolera` la fatica delle notti in bianco, dei pianti incomprensibili e del tempo che sparisce. quello che non ti aspetti, mai, e` che da un giorno all`altro l`uragano ti trascini nello stesso ospedale in cui tuo figlio e` nato poche settimane prima. in un luogo cosi impronunciabile che devi inventartene un altro, di nome: oncologia pediatrica, il regno di op. ma c`e` un`altra cosa che non ti aspetti, e che scopri pian piano, una verita` che ha il profumo dei pop-corn, i colori dei pennarelli, il suono di una canzone o di una ninnananna. ed e` che i bambini, anche quando sono malati, restano sempre soprattutto bambini. la battaglia di paola e di suo figlio si intreccia con quella di tante altre famiglie, di tanti bimbi di tutte le eta`, combattenti piccolissimi e invincibili, e con quella di chi nelle stanze del grande ospedale non e` di passaggio: le infermiere, i portantini, i medici che "ogni giorno, come i pompieri, provano a spegnere il fuoco". ma la guerra finisce, prima o poi. e quando esci in piedi, da una guerra cosi, ti senti che la vuoi raccontare. ecco come nasce questa storia di solidarieta` e resistenza, questa "maratona sui carboni ardenti" che paola natalicchio ci restituisce con una voce nitida e pungente, persino allegra, capace di scardinare il dolore per trasformarlo in coraggio. |