e l`alba. anche stanotte eva non riesce a dormire. apre la finestra: l`aria pungente e dolce dell`aprile altoatesino sa di neve e di resina. all`improvviso il telefono squilla, la voce debole di un uomo che la chiama con il soprannome della sua infanzia: e` vito. e molto malato, e vorrebbe vederla per l`ultima volta. carabiniere calabrese in pensione, ha prestato a lungo servizio in alto adige negli anni sessanta, anni cupi, di tensione e di attentati. anni che non impedirono l`amore tra quello smarrito giovane carabiniere e la bellissima gerda huber, cuoca in un grande albergo, sorella di un terrorista altoatesino e soprattutto ragazza madre in un mondo ostile. quando vito e` entrato nella sua vita, eva la figlia bambina, ha provato per la prima volta il sapore di cosa sia un papa`: qualcuno che ti vuole cosi` bene che, se necessario, perfino ti sgrida. sul treno che porta eva da vito morente, lungo i 1397 chilometri che corrono dalle guglie dolomitiche del rosengarten fino al mare scintillante della calabria, compiremo anche un viaggio a ritroso nel tempo, dentro la storia tormentata dell`alto adige e della famiglia huber. la fine della prima guerra mondiale, quando il sudtirolo austriaco venne assegnato all`italia, quando hermann huber, futuro padre di gerda, perse i genitori e con loro la capacita` di amare. |