la cucina siciliana e` cucina di curtigghiu, ovvero di cortile, con il gusto delle variazioni che corrono di porta in porta, di balcone in balcone e letteralmente di bocca in bocca. ma, al contempo, quella siciliana e` una cucina che misura se stessa sullo scenario delle piu` grandi tradizioni gastronomiche: quella araba dell`agro e del dolce, quella francese dei monsu`, quella contadina che amministra, con una sapienza piena di gusto, i prodotti della terra. se mille sono le variazioni, ognuna e` naturalmente la migliore e scatena discussioni infinite sull`ortodossia degli ingredienti, sulle modalita` del confezionare, sulla prodezza dei fornitori, sulla superiorita` orgogliosa di un mercato. e cosi` che il compito di raccontare e di mostrare una cucina che e` un universo di sapori e di voci puo` risultare non solo difficile, ma propriamente "pericoloso". per non rischiare di perderci, abbiamo afferrato il lembo che piu` ci sembrava familiare e sensato per sbrigliare la matassa, interrogando nonne, zie, amiche e amici da una costa all`altra di quella che certamente e` un`isola, ma ancora di piu` un continente. di parola in parola, di boccone in boccone la nostra cucina siciliana non e` dunque soltanto un libro a sei mani (quelle dei suoi tre autori) ma anche a molte voci e, ci piacerebbe, a molte facce. |