in queste intense conversazioni radiofoniche del 1948,l`allora quarantenne maurice merleau-ponty traccia, per un grande pubblico, le linee direttrici di gran parte del suo lavoro successivo: il mondo della percezione, l`arte, la politica, l`animalita`, l`uomo, la follia. con un linguaggio limpido e immediato viene qui tratteggiata l`esigenza indemandabile di un pensiero che ritorni alle cose stesse, a quel mondo accessibile ai sensi che in ogni istante incontriamo. inizia cosi` a delinearsi un modo di far filosofia che influenzera` profondamente il pensiero contemporaneo. merleau-ponty, con lucidita` e forza, e al di la` di ogni pensiero nostalgico, ci pone di fronte alla necessita` di restituire al nostro tempo una verita` adeguata e, per questo, ancora e per sempre da scoprire. poiche`, come egli scrive, "la verita` e` che il nostro problema consiste nel fare nel nostro tempo, e attraverso la nostra esperienza, quel che i classici hanno fatto nel loro". |