la storia ha assegnato ad alcuni personaggi il compito, affascinante, crudele e immane, di liquidare o di scuotere dalle fondamenta costruzioni storiche secolari, possenti ideologie, imperi e regni che avevano quasi assorbito il mondo. un compito tragico nel senso classico del termine: perche` la maggioranza tra gli ultimi si e` caricata sulla schiena questo peso essendone pienamente consapevole. tutti erano in qualche modo certi che, comunque avessero assolto l`impegno, sarebbero rimasti nella storia con il marchio degli infami, dei vinti, di notai miserabili di una eredita` dilapidata, di traditori di fedi che dovevano essere incrollabili. non c`e` riconoscenza per gli ultimi che sono sempre dei vinti agli occhi dei posteri. eppure il mondo nuovo, che sorge sulle ceneri del vecchio, spesso e` opera loro. tanti i casi e le storie esemplari: da dario, il fragile, umanissimo, disperato rivale di alessandro, a gorbaciov, tormentato e malaccorto affossatore dell`impero rosso di lenin e di stalin; da atahualpa, ultimo inca paralizzato dai presagi della fine a pu yi, che nacque imperatore nella citta` proibita e fini` guardia rossa; da romolo augustolo, l`imperatore per conto di un padre che non voleva la porpora pur avendo il potere, a benedetto xvi che scopri` all`improvviso che non si puo` guarire neppure la chiesa dall`ingiustizia e dalla stupida ferocia degli uomini. |