il 22 giugno 2001 vitaliano caccia, ventenne bello e dannato, dotato di un fascino terribile e inesorabile, si presenta in tremendo ritardo e munito di pistola davanti alla commissione che ha gia` deciso, con ingiusta severita` e per poco limpidi secondi fini, di respingerlo all`esame di maturita`. senza dire una parola, a sangue freddo, il ragazzo compie una strage, lasciando come unico sopravvissuto il narratore, il professore di filosofia andrea marescalchi, a interrogarsi su un gesto di cui si sente non solo vittima ma forse, in qualche modo, occulto e involontario ispiratore. |