"morta, morta, morta. e... dio mio! si era impiccata, a quanto dicevano. una donna affettuosa, attraente, viva... e si era impiccata. perche`? perche`? perche`?". l`irritante, bisbetico ispettore capo morse ammira le donne ma ha una certa resistenza a concludere. una sera qualunque, a un ricevimento, incontra una signora bella e disponibile, dotata di uno spirito e di una grazia seducenti. nonostante l`attentato alla sua testarda solitudine sia molto promettente, un misto di indolenza e di pessimismo porta l`ispettore a non continuare l`avventura. ma sei mesi dopo, per una di quelle "ironie della vita" (per citare thomas hardy, di cui forse si avverte l`influsso in questa storia cosi` amara), morse, trovandosi per caso nel quartiere di jericho a nord di oxford dove la donna abitava, scopre la sua fine desolata. e proprio cosi`, e` un suicidio? l`istinto di investigatore di morse non puo` appagarsi con tanta superficialita` e comincia un`inchiesta che batte a tappeto tutte le persone e tutte le occasioni legate alla fine di anne scott: gli amanti, gli alunni, i colleghi del circolo di lettura, le signore del circolo del bridge, i vicini di casa - quelli maligni, quelli amichevoli e quelli solo indifferenti. registrando, con stupore crescente per il lettore, quante persone qualunque potrebbero avere un buon movente per uccidere una donna cosi` amabile. |