una semplice vacanza a ostia, con la figlia giulia. doveva essere un momento di relax per l`ispettore ferraro: qualche giorno di distensione per cercare di costruire un nuovo rapporto con quella ragazzina in piena adolescenza. durante una nuotata al largo una barca alla deriva attira la loro attenzione. a bordo un biglietto lascia intendere che qualcuno ha deciso di porre fine alla sua vita. "perdono tutti e a tutti chiedo perdono", c`e` scritto. e sotto, "non fate troppi pettegolezzi". parole prese in prestito da cesare pavese, che giulia, lettrice appassionata, riconosce subito. una volta chiamati i colleghi di roma, la faccenda sembrerebbe finita li` per ferraro, se non fosse che il suicida ha lasciato un`ex moglie a milano, e all`ispettore tocca l`ingrato compito, tornato a casa, di informare la donna. e cosi`, suo malgrado, in una calda estate milanese, ferraro si trova coinvolto insieme alla figlia in un`indagine sul destino di un uomo qualunque, giovanni tolusso, che partito dal nulla era riuscito caparbiamente a costruirsi una vita dignitosa. fino a quando, in un`assolata mattina romana, il recapito di una cartella esattoriale aveva segnato l`inizio della sua fine... il piu` kafkiano dei gialli di biondillo, il piu` disperato, il piu` intimamente legato alla crisi economica che stiamo vivendo in questi anni difficili, in cui le nostre illusioni sembrano crollare, una a una, impietose. |