secondo il senso comune l`introverso e` chiuso, riservato, poco socievole, freddo, mentre l`estroverso e` aperto, espansivo, comunicativo, affabile. cosi` l`introverso, fin da bambino, viene "giudicato" negativamente. gli adulti cercano di aiutarlo ad aprirsi, a sciogliersi, con strategie piu` o meno fallimentari. i coetanei lo guardano per lo piu` con timore e antipatia. sembrerebbe paradossale, ma, pur avendo un corredo emozionale molto ricco e un`intelligenza vivace, i soggetti che ricevono il "dono" dell`introversione, manifestano difficolta` piu` o meno rilevanti di adattamento sociale e, con una frequenza inquietante, disturbi di varia natura. delineando le caratteristiche dell`introversione, cosi` come si esprimono nel corso delle fasi evolutive e analizzandone i valori e i limiti, l`autore giunge alla conclusione che il disagio degli introversi e` dovuto meno alla loro vulnerabilita` costituzionale che all`impatto con un mondo sociale che non offre loro adeguate opportunita` di sviluppo e li induce a percepire la propria diversita` in termini negativi. il libro si rivolge ai genitori e agli insegnanti al fine di aiutarli a capire cio` che accade nella soggettivita` dei bambini e dei ragazzi introversi. agli introversi adulti esso offre strumenti per valutare in termini piu` realistici la loro condizione al fine di coltivare i valori e di accettare i limiti a essa intrinseci. |