"ogni volta che torno in sicilia da qualche parte dentro di me continuo ad arrivare in sicilia per la prima volta, bambino, negli anni settanta". questo e` il racconto del viaggio del culicchia bambino, un viaggio che prepara mesi prima, dopo aver "ascoltato" la sicilia attraverso le favole - "la favola del nonno, la favola della nonna, la favola dei cavalli da corsa, la favola della maestra severa, la favola delle sfilate in uniforme da ballila. e poi c`era la mia favola preferita, e cioe` la favola dei due soldati dell`afrikakorps" - e averla "vista" dalle sbiadite foto in bianco e nero. ed ecco allora l`arrivo alla stazione di torino, il treno che taglia di netto l`italia, la nebbia che dirada, i paesaggi al di la` del finestrino, le prime avvisaglie di odori e colori. quando il piccolo giuseppe arriva in sicilia, le fiabe prendono vita, i racconti diventano volti, citta`, parole. palermo, trapani e finalmente marsala, dove i parenti lo accolgono con una frase che diventa formula di rito - "ma tu peppe sei! peppe come tuo nonno giuseppe culicchia! pippinu! pippinu piruzzu!". l`orizzonte si allarga sul mare e torino sembra appartenere a un`altra vita. giuseppe culicchia mette in gioco la propria memoria e si affida allo sguardo di un bambino - innocente, curioso, pieno di meraviglia - per raccontare un viaggio che non ha ancora terminato. |