anche questo secondo volume intende sottolineare la dimensione europea di una letteratura che viene studiata, di solito, in termini strettamente nazionali. col settecento ha inizio la "modernita`" di una produzione letteraria la cui lezione costituisce ancora oggi un esemplare punto di riferimento. l`illuminismo francese si diffonde in europa grazie alla clarte` di una lingua di cui viene celebrata l`universalita`, e tuttavia rappresenta il grande momento della fortuna del pensiero inglese (hume, locke) cosi` come sul piano narrativo i romanzi di pre`vost, laclos, cre`billon, re`tif de la bretonne, non mancano di ispirarsi alla coeva narrativa anglosassone. se sulla scena trionfano marivaux per la commedia e voltaire per la tragedia (ma hanno anche larga diffusione popolare i canovacci della commedia dell`arte), sul piano della scrittura filosofica s`impone la grande triade voltaire, diderot, rousseau, con aperture tuttavia che vanno al di la` del sensismo, recuperando sensibilita` e sentimento. sul piano del gusto poetico, la corrente neoclassica cosi` viva in europa trova anche in francia esponenti di prim`ordine (che`nier). all`influsso anglosassone succede, nella stagione romantica, quello germanico, da madame de stae`l a nerval. si tornera` al primato francese con due grandi maestri: grazie a flaubert e baudelaire nascono, in europa, il nuovo romanzo e la nuova poesia lirica. con i simbolisti e i decadenti, proust e vale`ry, e poi sartre e camus si imporranno nuovi modelli provenienti dalla francia. |