«Mi dicevo: è troppo facile, porti sandali di capretto color bronzo, ti crogioli in storie d'amore impossibili, ti piace fare il bagno nel Mediterraneo, e pensi che una ragazza come te possa scrivere sulla Shoah? Perché di questo si tratta. La cugina di mia madre, Salomé, i suoi zii e le sue zie, i suoi cugini, i suoi nonni vivevano in Lituania prima della guerra. Una comunità di cui non rimane niente». |