abbandonati i versi per una prosa dai molteplici registri, l`autore si racconta con sguardo a volte attonito, a volte sarcastico, lanciandosi in un viaggio nelle cavita` e negli orifizi, tra sofisticati congegni medici e misteri ancestrali, la` dove l`autobiografia si fa autobiologia, cronaca e clinica, memoria e referto. al centro di questo esordio narrativo, c`e` il corpo, osservato con ironia e pieta`, sottoposto a un`opera di scarnificazione, braccato fin nei recessi meno nobili, dei quali a volte si fatica a riconoscere l`appartenenza. |