maria salviati ha settantadue anni, un figlio, e un marito sparito nel nulla da piu` di trent`anni. "la professoressa", cosi ancora la salutano i ragazzi che la incontrano per strada. ma oggi maria e` una donna anziana, sola, e ossessionata dalla paura di dimenticare. e allora non le resta che ripetere la sua vita a voce alta con le parole che resistono, come "una piccola poesia imparata a memoria", anche se ogni giorno se ne va una strofa, una rima. finche` una mattina qualcuno bussa alla sua porta. gabriele e` un agente immobiliare, con un sorriso timido e un ciuffo ribelle sulla fronte. spunta dal nulla, per comunicarle che la vecchia casa in campagna a un`ora scarsa da roma ha trovato dei potenziali acquirenti. senza pensarci troppo maria prende la sua borsetta e lo segue. ma le visite sono poche, e mai quelle giuste. maria e gabriele trascorrono intere giornate in attesa, su una panchina, e insieme ripercorrono la storia di quella vecchia casa in mattoni. e cosi maria, finalmente, puo` smettere di parlare da sola e recitare a qualcuno la piccola poesia della sua breve esistenza, dall`infanzia fino agli anni piu` intensi di vita, quelli trascorsi con il marito augusto, il giocoso e inconcludente mago vapore, e l`amato figlio pietro, sognatore e comunista. maria avrebbe voluto proteggerli dalle loro piccole e grandi bugie, tenerli stretti dentro la lucidita` del suo sguardo. ma neanche l`amore puo` tanto. |