"e difficile pensare ai giardini della propria citta` come a un insieme unitario: una sola, cinematografica e in fin dei conti anonima fuga di aiuole, sentieri, piante, viali. ogni giardino sta a se`, vive di vita autonoma, non e` soltanto una macchia verde sulla mappa mattone della citta`, ma un denso grumo di memorie, un album d`immagini da sfogliare adagio: quell`albero, quella piazzuola, un`ombra piu` rada, una luce piu` fredda. e la voce, la figura di chi mi accompagnava. persino ogni viale, ogni parterre sta a se`, anche se a prima vista parrebbero confondersi con altri". |