una riflessione segnata dalla profonda diffidenza verso ogni forma di assunto dogmatico, un`utopia razionale che vuole aprirsi al futuro e accettare la modernita`. questa e` la profonda convinzione di agnes heller. una filosofia "radicale", cioe` una forma di politica che si ammanta di un abito filosofico: "per principio, ogni filosofia e` radicale. lo e` perche` opponendosi al pensiero ordinario, ci indica che quanto crediamo vero non lo e` affatto, e cio` che riteniamo giusto e` solo un`opinione". "sociologia della vita quotidiana" e` una delle sue opere principali: la heller afferma che i "bisogni" sono il punto di avvio per capire le trasformazioni sociali. la filosofa, infatti, non deve piu` partire dalla stratificazione sociale, poiche` "i bisogni umani non possono essere stratificati". in contrasto con la tradizione filosofica moderna, che ha origine in kant, secondo cui i bisogni sono quantificabili, la heller sostiene che i bisogni dell`uomo possono essere divisi in due categorie. da una parte vi sono i bisogni alienanti, che riguardano il possesso di beni, soldi e potere. essi hanno una natura quantitativa, che non lascia mai appagati. dall`altra vi sono i bisogni che attengono alla piu` intima radice dell`uomo. e, per questo motivo, la heller li chiama bisogni "radicali". essi riguardano l`introspezione, l`amicizia, l`amore, la convivialita` ed il gioco. la loro natura non e` quantitativa ma qualitativa: cio` che conta e` la loro profondita`, non la loro estensione. |