il natale con le sue leggende, il buio dell`inverno svedese, il calore delle storie accanto al fuoco, la nostalgia di antichi ricordi, l`immensita` della natura, ma anche la piccola dose di crudelta` tipica della tradizione delle fiabe popolari sono le atmosfere che si respirano negli otto magistrali racconti della narratrice svedese selma lagerlof, "la piu` grande scrittrice dell`ottocento", secondo marguerite yourcenar. l`incipit da c`era una volta risveglia l`incanto delle storie dell`infanzia, ma basta un incontro inatteso, un gesto, una parola perche` ci sia un piccolo scatto, una deviazione: dal mondo delle fiabe si passa a quello degli uomini, resi piu` umani da quel lampo d`illuminazione. un regalo sbagliato che apre le porte a una nuova conoscenza, un`intuizione metafisica evocata da una modesta trappola per topi, un segno divino custodito nel foro di un proiettile in un teschio: c`e` sempre una fede che fa da leva all`immaginazione, e questa, spesso, a una redenzione. il tono e` solo apparentemente ingenuo, e` un trucco del mestiere di un`artista che sa trasformare il folklore delle tradizioni nordiche in storie senza tempo di grande e semplice profondita`. perche` e` la complessita` che si nasconde dietro la normalita` a interessarle, la ricca varieta` della vita, e la buona novella che c`e` sempre un destino diverso che aspetta chi lo vuole cercare. anche in un libro regalato a natale. |